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La Villa di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone, è Patrimonio dell’UNESCO, oltre che un lussuoso complesso residenziale e termale ricco di affreschi. È il più classico esempio di villa d’Otium poiché è stata edificata per sfruttare il clima salubre della costa che aiuta a ritemprare il corpo e lo spirito lontano dalla caotica capitale. L’edificio è impreziosito da spettacolari decorazioni pittoriche in stile pompeiano e sculture in marmo bianco sia nel giardino che in piscina. Nella Villa di Crassius Tertius è stata ritrovata una grande quantità di anfore, pesi e suppellettili; ciò fa pensare che la struttura fosse destinata ad essere un magazzino di prodotti agricoli dei dintorni. Una parte dell’edificio era riservata all’abitazione del dominus – il proprietario- data la numerosità di affreschi, gioielli, monete ma anche di resti di più di 54 persone.
Ercolano è stata seppellita da ventitré metri di depositi vulcanici dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Furono i Borboni a riportarla alla luce, grazie ad un ritrovamento casuale effettuato in corrispondenza del teatro antico di Ercolano. Gli scavi offrono al visitatore la possibilità di osservare il tessuto urbano, la distribuzione delle case, il magnifico complesso termale, la sontuosa palestra e la monumentale basilica.
Il perfetto stato di conservazione dei legni, delle parti in bronzo e della facciata delle case restituisce un quadro completo sia dei vari stili della pittura vesuviana sia dell’edilizia residenziale che rievoca la precedente vita quotidiana.
Tra le più importanti testimonianze archeologiche della città: il Collegio degli Augustali, le Terme, la Casa di Nettuno, e Anfitrite, la Casa Sannitica e la spiaggia dove morirono più di 300 persone in cerca della salvezza.