Lettere
Lettere
Lettere è un comune italiano sparso della città metropolitana di Napoli in Campania. Situato nella parte meridionale del golfo di Napoli, arroccato sui monti Lattari, del cui parco regionale fa parte. L’origine di Lettere è sicuramente di epoca romana: l’ipotesi più accreditata è che Lucio Cornelio Silla, durante la guerra sociale e l’imminente attacco a Stabiae, si accampò su una collina sopra la città stabiana, costruendo un castrum, dove gli venivano recapitate delle lettere dal senato romano che lo elogiavano per le imprese e le conquiste effettuate: proprio da tale evento alcuni storici suppongono che sia derivato il nome della città, mentre altri l’associano al termine lattaro, come testimoniato da Cassiodoro e Procopio, che descrivevano la zona come ottimale per far pascolare le pecore e mucche da cui ricavare il latte. Nel 1976, a seguito di alcuni scavi archeologici, furono scoperte tombe di una necropoli di epoca romana, nelle quali furono ritrovati un lacrimario, un balsamario, lucerne, vasi e diverse iscrizioni funerarie appartenenti alle famiglie dei Corneli, Prisci e dei Valerii. A seguito della caduta dell’Impero romano d’Occidente, Lettere si legò alla Repubblica di Amalfi, di cui divenne città di confine: gli amalfitani, per proteggere il loro territorio dalle incursioni provenienti dal golfo di Napoli, costruirono un castello, che proteggeva al contempo anche il piccolo villaggio; tra il 978 e il 979 venne inoltre creata la diocesi di Lettere, che aveva sede nella cattedrale in stile romanico, posta nelle vicinanze del castello, e di cui oggi rimangono alcuni ruderi del perimetro e del campanile: Lettere divenne quindi nodo nevralgico sia per i commerci terrestri degli amalfitani, verso Napoli, sia militare. Decaduta la repubblica di Amalfi, nel XVI secolo la città passò sotto il dominio degli Aragonesi. In seguito il castello perse la sua funzione difensiva e la vita iniziò a svilupparsi anche al di fuori delle sue mura, nelle colline circostanti: pochi eventi interessarono la zona, dove si sviluppò una vita per lo più contadina, dedita all’agricoltura e alla pastorizia. Lettere diventò quindi feudo in età medievale e poi comune autonomo a partire dal 1557.
Sono due i principali luoghi d’interesse della città:
il castello di Lettere
Il castello di Lettere è stata una struttura militare di Lettere in uso dal X secolo fino al termine della dominazione aragonese; dopo un periodo di abbandono, che l’ha ridotto ad un rudere, è stato restaurato e reso visitabile. Il castello, che sorge ad un’altezza di circa 340 metri, sulla collina di San Nicola del Vaglia, fu costruito probabilmente sotto Mansone I di Amalfi dopo la conquista del borgo di Castrum Licterensis da parte degli Amalfitani: la principale funzione della struttura era quella di confine e prevenire eventuali attacchi dal golfo di Napoli al ducato di Amalfi; il castello inoltre proteggeva entro le sue mura una chiesa, alcune abitazioni e diverse botteghe. Con l’arrivo dei Normanni la fortezza fu ampliata: furono costruite infatti nuove mura, una nuova porta, dotata di ponte levatoio e protetta da un camminamento con arcieri e a poca distanza dal castello fu costruita una cattedrale, in stile romanico, con decorazioni in tufo giallo e verde. Durante la fase Sveva, il feudo di Lettere, passò nel 1263 a Riccardo Filangieri: a lui si devono la costruzione del mastio e di una torre. Con l’arrivo degli Angioini, il castello fu protagonista nella guerra del vespro e venne notevolmente ampliato e strutturato in modo da poter ospitare i nuovi sistemi difensivi: fu ampliata la cinta muraria, costruita una nuova torre nel lato sud, affiancata da due piccole torrette, armate con armi da fuoco e furono costruiti dei corridoi pensili in modo tale da mettere in comunicazione i vari camminamenti. Durante la dominazione Aragonese, persa la sua funzione difensiva, fu trasformato in residenza privata e nelle possenti mura furono aperte numerose finestre; nel 1529, fu venduto a Isabella de Caprona che così lo descriveva:
«la città tiene un muy lindo y fuerte castillo cum quattro turriones y una grande torre maestra, tiene tre puertes con puentes levadizos y està en alta della ciudad en gentil lugar[1].»
Persa in seguito qualsiasi funzione sia militare che abitativa, il conseguente stato di abbandono lo ridusse a un rudere: soltanto tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo sono stati effettuati importanti lavori di ristrutturazione, grazie ai quali è stato possibile recuperare le mura perimetrali e le torri, riportandolo almeno in parte all’antico splendore. Inoltre nel luglio 2007, nell’area intorno al castello sono iniziati alcuni scavi archeologici che hanno riportato alla luce diverse strutture che si ricollegavano alla fortezza: una casatorre del X secolo e resti di edifici realizzati in pietra calcarea, uniti con malta di calce.
Il castello è a forma trapezoidale con quattro torri: una, chiamata Torre del Grano, in quanto utilizzata come deposito del cereale, è più bassa rispetto alle altre tre, le quali presentano una base scarpata; in una torre inoltre è stato ricavato anche un lavatoio in muratura e diverse vasche. Il mastio è a pianta poligonale e fu edificato durante l’epoca sveva, con mattoni di tufo rosso, e ristrutturato durante la fase angioina. Due le porte di accesso: la principale, a saracinesca, di cui rimangono solo gli stipiti ed una, più piccola, situata ad est, andata però completamente distrutta; sullo stesso versante sono ancora presenti le mura con doppia merlatura e torrette. All’interno del castello si notano bassi muretti, quasi certamente basamenti di mura di diverse costruzione e strutture con coperture a volta, probabilmente delle cisterne o una cappella.
Il santuario di Sant’Anna
Il santuario di Sant’Anna è una chiesa monumentale di Lettere ed è sede parrocchiale; è stata inoltre cattedrale della soppressa diocesi di Lettere ed al suo interno si venera sant’Anna, patrona della città. Quando la cattedrale nei pressi del castello di Lettere, dedicata a santa Maria Trinitatorum, divenne troppo piccola per le esigenze religiose, papa Pio V diede l’approvazione per edificare una nuova cattedrale, più grande e spostata nei pressi del centro del borgo. I lavori di costruzione iniziarono nel 1570 e terminarono nel 1600, ma la chiesa fu solennemente consacrata solo nel 1696 e dedicata a santa Maria Assunta e san Giovanni Battista: la prima struttura era caratterizzata da una semplice navata centrale, a cui in seguito furono aggiunti il transetto e la cupola del presbiterio. Le prime opere di restauro ed ampliamento si ebbero nel 1706, per volontà di monsignor Giovanni Cito, con la costruzione del campanile; nel 1721 venne completata la cappella dedicata a sant’Anna, voluta da monsignor Domenico Galisio, il quale fece aggiungere anche il coro, il battistero e una balaustra in marmo, poi rimossa. Anche sotto il vescovo Agostino Giannini furono svolti altri lavori di abbellimento, nel periodo compreso tra il 1740 ed il 1756; tuttavia fu verso la fine del XVIII secolo che si iniziò ad ipotizzare una nuova copertura, in quanto quella esistente era divenuta ormai fatiscente: la morte del vescovo Francesco D’Afflitto e la sede vacante per sei anni, ritardò l’inizio dei lavori. Nel 1789 Ferdinando I delle Due Sicilie stanziò una cifra di denaro per il restauro, vennero studiati due progetti, opera dell’ingegnere Giovanni Del Ganzi, di cui uno risultò il vincente nel 1790 e nell’anno successivo, con la nomina del nuovo vescovo Bartolomeo Criscuolo, la realizzazione della nuova copertura ebbe inizio. Tra il 1863 ed il 1875 fu ristrutturata la cappella di Sant’Anna, mentre nei primi anni del XXI secolo venne nuovamente rifatta la copertura, restaurata la facciata e sostituiti gli arredi interni.
Post Discussion